Le modalità e le circostanze dell'allevamento equino possono mutare molto in conseguenza del clima, degli spazi a disposizione e delle finalità che ci si prefigge. 

Dove sono disponibili grandi aree aperte gli animali sono tenuti all'aperto costantemente tutto l'anno o per gran parte di esso; lì dove gli spazi sono scarsi, la vita di scuderia è la regola. Il clima influenza sì l'allevamento, anche se in modo minore di quanto solitamente si creda. Il cavallo infatti ha una grande capacità di adattamento e grandi risorse che gli permettono di utilizzare al meglio l'ambiente dove vive. Molta più importanza ha invece una buona e abbondante alimentazione, grazie alla quale l'esposizione eventuale a basse temperature e a intemperie possono essere affrontate e superate facilmente.

Il cavallo libero cerca istintivamente riparo più dal vento che dalla pioggia, perciò è necessario che lo spazio libero a disposizione sia abbastanza grande da contenere ripari naturali o artificiali idonei.

Dato che la vita all'aria aperta è chiaramente più tonica e sana di quella della scuderia ed evita il lavoro di pulitura dei box, vengono lasciati il più possibile all'aperto le fattrici e i giovani puledri sino alla loro doma o i soggetti che non vengono quotidianamente usati per il lavoro.

I cavalli che invece sono oggetto di particolari cure per l'attività che svolgono, sia essa sportiva o di lavoro, vengono tenuti in scuderia per averne un maggior controllo e poter prodigare loro quelle cure necessarie al massimo rendimento.

La condizione ideale per un soggetto che svolga un'attività di medio impegno sarebbe quella di poter disporre di un box con uno spazio esterno sufficiente a "sgranchire le gambe" e che gli permetta di godere dei benefici della sosta all'aria aperta e dell'esposizione ai raggi del sole.

Purtroppo invece la maggioranza dei cavalli vengono tenuti chiusi nei box per la maggior parte delle ore del giorno, alle volte per giorni di seguito o per settimane.

Viene allora a crearsi una condizione di sofferenza esasperata dall'immobilità forzata per questo animale la cui vocazione - non ci stancheremo mai di ricordarlo - è il movimento; la noia che ne deriva può generare anche vizi di comportamento dalle spiacevoli conseguenze. Quando il box fa parte di un complesso nel quale coabitano diversi cavalli si ha una scuderia. Essa deve essere costruita con le dovute precauzioni in relazione al clima della regione: così nei Paesi freddi si cerca di esporre la sua parte frontale a sud, in quelli temperati a est e in quelli caldi a nord nord-est.

La costruzione deve essere razionale e i corridoi di accesso ai box devono essere abbastanza larghi e comodi in modo da facilitare al massimo la circolazione degli animali, la distribuzione delle razioni alimentari e l'allontanamento del letame. E' necessario fare in modo che il complesso della scuderia sia per i cavalli che ospita il più confortevole possibile, anzi sarebbe il caso di dire il " meno crudele possibile". Ogni singolo box deve essere sufficientemente grande e non il miserabile cubicolo che troppo spesso si vede, con luce e ventilazione sufficienti.

Qualora i box siano numerosi possono essere disposti in vari modi: in due file parallele che si affacciano su di un corridoio centrale che ha una larghezza prevista di 2,5 m, oppure in file parallele aventi in comune la parete di fondo con le porte verso l'esterno che si affacciano su corridoi esterni coperti da tettoie.

Singole file di box possono essere disposte a formare rettangoli, quadrati, triangoli, con tettoie e cortili interni.

IL BOX IDEALE

Grande attenzione va rivolta alla scelta del pavimento del box: da scartare il legno per la sua facilità di impregnarsi, con le conseguenze che si possono immaginare; il cemento è praticamente indistruttibile e di facile pulizia, ma freddo e scivoloso; l'asfalto si deforma con il caldo ed è altrettanto sdrucciolevole; il mattone, messo in piano o di costa, costituisce un buon materiale, solido, isolante, sano. E' molto usata anche la semplice terra battuta, che però può andare bene quando si tratta di un box isolato, non certamente per una scuderia nella quale sono presenti molti animali.

Il pavimento deve poi presentarsi piano ma con una leggera inclinazione in direzione della porta, perché il cavallo passa la maggior parte del suo tempo rivolto verso l'uscita (soprattutto se la porta è apribile nella sua parte superiore) e un pavimento leggermente rialzato in questa direzione eviterà cattive posture dell'animale che possono produrre un'accentuazione dell'insellamento e problemi al dorso.

Un soffitto alto circa 4 m assicura una sufficiente cubatura; un buon isolamento termico evita effetti di surriscaldamento durante l'estate e di condensa nella stagione fredda (una volta, i fienili sopra le scuderie rappresentavano un'ottima soluzione). Le pareti devono essere lisce e prive di sporgenze che possono ferire. Le finestre sono collocate a una altezza di circa 2,5 m e hanno una apertura a vasistas (a compasso verso l'alto); devono permettere il ricambio d'aria e un'illuminazione che non deve però essere diretta e violenta (in tal caso si ricorrerà a tende o persiane).

Qualora il ricambio naturale risultasse insufficiente è bene ricorrere all'aspirazione forzata, ma attenzione: evitate le correnti d'aria, molto pericolose per la salute del cavallo. Le canalette per lo scolo dei liquami sono praticamente inutili, sarebbero costantemente occluse divenendo fonti di cattivi odori: una buona lettiera frequentemente curata e sostituita è sufficiente ad assorbire la parte liquida delle deiezioni.

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MANGIATOIA E ABBEVERATOIO                          

Il foraggio è bene sia messo a terra (quindi non in rastrelliere a muro o sospeso): in questo modo il cavallo conserva un atteggiamento naturale quando mangia, inoltre il fieno nel venire sollevato lascerà cadere eventuale polvere o corpi estranei che vi si trovassero frammisti. Il modo migliore di distribuire il concentrato è quello di porlo in una conca di plastica o di metallo sul pavimento, ritirando il recipiente terminata la consumazione; sono molto comode anche le conche murate in un angolo del box, in questo caso però devono avere una forma adatta (senza spigoli) a essere posizionate in modo da non costituire un pericolo per il cavallo. (vedi la nostra sezione di mangiatoie)

L'abbeveratoio viene sistemato solitamente in un angolo a una altezza di circa 1 m e deve essere di dimensioni contenute e di forma tale da non costituire una pericolosa sporgenza. (vedi la nostra sezione di abbeveratoi)

Tenuto conto che il cavallo beve molto (30-50 l al giorno) il rifornimento di acqua pulita deve essere comodo.

ACCORGIMENTI ANTINFORTUNI

Anche in scuderia, ovviamente, il cavallo è esposto a qualche rischio. Sottolineiamo quali possono essere gli accorgimenti più adatti per evitare possibili incidenti e prevenire l'insorgere di malattie.

CONTROLLO DEGLI SCARICHI

E' essenziale che la lettiera sia sempre quanto più asciutta possibile. In caso contrario se il cavallo si trova a calpestare per lungo tempo la lettiera umida e magari putrescente, il rischio di infezioni al fettone diventa estremamente concreto. E' perciò importante che gli scarichi siano sempre liberi in modo da lasciare defluire tranquillamente i liquami. Per la stessa ragione il pavimento del box dovrebbe essere inclinato leggermente verso lo scarico. Capita di frequente, per esempio, che cavalli importati da Paesi lontani quali il Sudamerica presentino varie forme di lesioni dello zoccolo dovute alla lunga permanenza nella stiva della nave dove, purtroppo, la lettiera viene fatta assai di rado. Questo si manifesta con unghie "marce" che non tengono i chiodi e tendono a rompersi. Importante è anche la qualità della paglia usata per la lettiera, che non deve essere né umida né marcia, in quanto perderebbe le sue doti di isolamento.

IMPIANTO ELETTRICO

Un occhio di particolare riguardo va riservato all'impianto elettrico delle scuderie: è infatti importante evitare che i fili elettrici si trovino a portata di denti o di gamba del cavallo. Si consiglia in particolare di tenere gli interruttori all'esterno del box e di far correre l'impianto esternamente, penetrando all'interno del box solo nel punto in cui sono fissati i punti luce.

VERNICI ATOSSICHE

Moltissime vernici hanno nella loro composizione del piombo. Come è noto l'avvelenamento da piombo, noto con il nome di "saturnismo", può provocare danni anche permanenti a livello osseo, dove il piombo tende a fissarsi, al fegato e all'apparato digerente. I sintomi del saturnismo sono l'aumento della salivazione, convulsioni, comparsa di un anello bluastro sul colletto, cioè la parte della gengiva attorno al dente.

Per prevenire l'intossicazione è opportuno verniciare quelle parti che possono venire a contatto di bocca con il cavallo - quali mangiatoie, bordi della porta, pareti e inferriate - con vernici atossiche, prive cioè di piombo nella loro composizione.

RETE PER IL FIENO

Se si usano le reti per il fieno, devono essere appese a un'altezza di 150-180 cm, in questo modo si evita che quando pendono vuote possano attorcigliarsi agli arti del cavallo. (vedi la nostra rete per il fieno)

PER TENERE IL CAVALLO LEGATO

Se le vostre scuderie sono organizzate con poste o se comunque volete tenere legato il cavallo nel box, avete due esigenze opposte. La prima è quella di lasciare una corda abbastanza lunga per consentire al cavallo di muoversi e coricarsi. L'altra è quella di evitare che tale corda lunga vada a infilarsi tra le gambe del cavallo.

La soluzione è quella di fissare un anello al muro a 1 m di altezza circa. Attraverso questo anello faremo passare una corda cui è fissato un peso. Legando questa corda alla capezzina, il cavallo potrà allontanarsi quanto vorrà e, avvicinandosi, la corda in eccesso verrà recuperata dal peso.

PER EVITARE CHE "SI METTA AL MURO"

Può talvolta succedere che, rotolandosi, il cavallo "si metta al muro", cioè finisca contro una parete con la schiena e non riesca più a darsi lo slancio necessario per rialzarsi, facendosi spesso prendere dal panico. Per evitare questo è opportuno, quando si rifà la lettiera, rialzare un certo strato di paglia anche contro le pareti in modo da imbottirle alla base.

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Fonte: Vincenzo De Maria - "Il libro completo dell'equitazione"

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